Un grande campione del motociclismo mondiale ci ha lasciato, in molti lo piangono sia per l'uomo che per il campione.
Per un'incidente in bici ha perso la vita.
Ed in molti urlano all'inasprimento delle sanzioni e/o nuove leggi a protezione dei ciclisti.
Purtroppo in Italia non è sentita la cultura ed il rispetto degli utenti delle bici, siano loro in Mountain Bike, bici da corsa o semplice bicicletta, non ci sono sufficienti piste ciclabili sul territorio e quando ci sono sono magari tenute malissimo.
Ma guardiamo un'attimo l'incidente occorso a Nicky (da quello che sento ai TG), un mancato rispetto di uno stop da parte sua ha fatto si che l'auto che procedeva in direzione con precedenza non potesse evitare lo scontro con il povero Nicky.
Ora è giusto varare nuove leggi a protezione dei ciclisti ma sarebbe anche giusto sanzionare quei ciclisti che si sentono padroni della strada, a quelli (e lo vedo sovente) procedono in coppia o in gruppo sparso e li ci rimangono, se suoni il claxon ti mostrano pure il dito medio e ti mandano pure a fare in "location".
Un maggiore controllo delle forze dell'ordine sarebbe auspicabile per impartire una lezione di senso civico ed evitare almeno una parte di incidenti ai ciclisti.
Come pensate che quell'uomo, che ha investito e ucciso Nicky Haiden si potrà sentire in futuro psicologicamente pur non avendone colpa?

Comunque ci mancherai grande Nicky.

quoto al 100%

Anche io.....

R.i.p.

Gifa, concordo in toto...
ci sono "ciclisti" e ciclisti, è vero, ma quelli "pseudogirod'Italia" fanno paura letteralmente...
e non si può dire che non è vero quando, forti del loro gruppo, li vedi passare anche con il rosso.
Arrivederci Nicky.

Da ciclista amatoriale di mtb/cicloturista condivido pienamente le considerazioni di gifa63. Noi ciclisti dobbiamo guidare rispettando il codice della strada così come devono fare gli automobilisti.
Un automobilista distratto può fare​ del male a qualcuno, ma anche un ciclista distratto può fare lo stesso.
Giudizio e prudenza quando si è per strada!