Le scelte commerciali delle case costruttrici mi hanno sempre incuriosito. Soprattutto perché sono la prova più lampante di quanto noi consumatori siamo irrazionali nelle scelte e di come questa irrazionalità sia ben nota e venga sfruttata dagli esperti di marketing per farci comprare quello che vogliono. Mi riferisco nello specifico agli allestimenti della C3 Picasso, che ora sono solo due: Seduction ed Exclusive. Io ho il primo, e non posso non notare alcune vistose lacune: mentre è perfettamente condivisibile che accessori come le modanature cromate, i vetri scuri, il profumatore per l’abitacolo , i sensori luci e pioggia, cerchi in lega, ecc., siano riservati all’allestimento top che viene scelto da chi fa un uso intensivo dell’auto, trovo incomprensibile che lo siano anche i vani portaoggetti sul cruscotto, sotto il sedile passeggero e sotto i piedi dei passeggeri posteriori. I vani portaoggetti dovrebbero essere una caratteristica intrinseca delle monovolume, auto votate alla massima “vivibilità”, e non un accessorio fashion come i cerchi in lega diamantati. Il costo industriale di questi particolari, che immagino sia ridicolo, fa capire che il non metterli sia una chiara scelta commerciale e non certo legata a ragioni economiche legate alla produzione. Altra scelta incomprensibile è quella di mettere di serie sulle Seduction il cruise control ed il bluetooth (accessori apprezzati da fa molti Km con l’auto, ma che proprio per questo probabilmente sceglierà l’allestimento Exclusive, più completo e confortevole) e non prevedere nemmeno in opzione gli alzacristalli elettrici posteriori (bloccabili elettricamente insieme con le portiere), indispensabili per chi ha figli piccoli che altrimenti continuano pericolosamente a giocare con le manovelle. Infine una grave mancanza per la sicurezza (in comune purtroppo con molte altre auto) è l’assenza di luci di ingombro sulle portiere e sul portellone. Sarebbero sicuramente più raccomandabili delle mille lucine tanto scenografiche quanto inutili di cui sono infarcite la auto odierne, tra cui cito: luci diurne a LED, luci di cortesia sugli specchietti, luci abitacolo in zona pedaliera, luci di svolta, ed il fantastico LED arancione incastonato nella plafoniera definito ”LED d’ambiente” la cui funzione mi è oscura. Per ultimo la scelta di marketing che mi ha lasciato maggiormente perplesso è stata la famosa maxi offerta (di cui ho approfittato) di fine settembre 2012: come si fa a vendere a 9.900 euro un’auto che a listino ne costa 17.200? Capisco la crisi, ma ci sono solo due possibilità: o le hanno vendute in perdita secca o questo è il loro prezzo e su quelle vendute a prezzo di listino (anche se non capita mai) ci guadagno 7.000 euro. Voi cosa ne pensate? Condividete queste mie perplessità o sono l’unico che si fa queste masturbazioni mentali?
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