e vedrete che le gomme cinesi non le comprerete più..!!!

Le gomme come i frigoriferi dal 1° novembre, l'etichetta Serve per scegliere gli pneumatici in base all'efficienza -economica e ambientale- e alla sicurezza

Tra le prestazioni e l’asfalto (che è quasi come dire: tra il sogno e la realtà) c’è di mezzo la gomma. Più te ne prendi cura - tenendo costantemente sotto controllo la pressione, l’usura del battistrada, l’integrità della «spalla», l’idoneità stagionale - , più soddisfazioni avrai alla guida. E più sicura sarà la marcia.

PER AFFRONTARE L'INVERNO Esempio: una gomma sgonfia fa consumare di più, dura di meno e complica la tenuta di strada. Altro esempio: una gomma estiva tenuta sulle ruote anche d’inverno, con l’asfalto gelido, spesso umido, se non addirittura bagnato o innevato, tiene molto meno, allunga lo spazio di frenata e non fa presa sul fondo viscido. I produttori dicono che l’anno scorso hanno venduto circa 8 milioni di pneumatici invernali, pari al 25 per cento del mercato del ricambio: qualcosa sta cambiando (in meglio) se si pensa che cinque anni fa non si arrivava neppure a un milione.

COME CON IL FRIGORIFERO Quella che avverrà il prossimo 1° novembre sarà una svolta decisiva sul piano della consapevolezza: da quel momento, per legge, gli pneumatici prodotti dopo il 1° luglio 2012 dovranno essere accompagnati da un’etichetta, che permetterà al consumatore di valutarne oggettivamente l’efficienza economica e ambientale, e la sicurezza, cioè la resistenza al rotolamento, il rumore esterno e l’aderenza su bagnato. Grosso modo come succede da tempo con gli elettrodomestici: oggi è normale scegliere il frigorifero o la lavatrice anche in base alla «classe» riportata sull’etichetta. La regola vale solo per le gomme delle auto sono esentate dall’etichettatura le coperture moto, ricostruite, off road professionali, per impiego temporaneo, racing e altre categorie specifiche.

QUESTIONE DI CLASSE Sull’etichetta vengono riportate sette «classi di merito», dalla lettera A (la migliore) alla G (la peggiore), per misurare la resistenza al rotolamento e l’aderenza su bagnato. Per quanto riguarda la resistenza al rotolamento, la differenza tra un prodotto di classe A e uno di classe G equivale a una differenza nel consumo di carburante che può arrivare al 7,5%.
Quanto all’aderenza sul bagnato, la distanza tra il primo e l’ultimo della classe si misura nel 30 per cento di spazio di frenata (esempio: su un’auto che viaggia a 80 Km/h, le gomme di classe A accorciano la frenata di 18 metri rispetto a quelle di classe G).
I valori del rumore da rotolamento sono espressi in decibel: l’etichetta prevede tre classi, contrassegnate da tre barre: tre barre piene, per l’appunto, raffigurano il risultato peggiore (che supera il futuro valore limite europeo obbligatorio); due barre piene identificano segnano il prodotto intermedio (con un numero di decibel fino a 3db in meno del valore limite futuro); una barra – miglior risultato – significa che la rumorosità è inferiore di oltre 3db rispetto al valore limite futuro (una diminuzione di 3db equivale a dimezzare l’intensità del rumore).

OCCHIO AI FALSI L’etichetta è un passo avanti, ma non basta. Prima di acquistare è bene controllare l’etichetta, per verificare che non sia falsa (devono sempre essere riportate le informazioni su tutti e tre i parametri previsti). Poi bisogna anche controllare che sullo scontrino fiscale e/o sulla fattura (o su un altro specifico documento rilasciato dal gommista) siano riportate le informazioni relative all’etichettatura. Ricordate però che l’etichetta è obbligatoria con le gomme prodotte dopo il 1° luglio di quest'anno: per quelle uscite dalla fabbrica prima di tale data non è possibile pretendere il rilascio delle informazioni.
In ogni caso, per saperne di più si può consultare il sito http://www.pneumaticisottocontrollo.it.

ho letto proprio ieri di questa notizia.....

Speriamo che non sia una "sola" come la classe energetica dei frigo...

premetto: benvenga l'etichettatura

ma

va detto ad onor del vero che la classificazione dello pneumatico è praticamente autocertificata dal produttore in quanto non è esistente un ente terzo di certificazione.

qesto dal numero di altroconsumo di Giugno che parlava, qualche mese fa, dell'etichetta delle gomme, e non dimentichiamoci che, SULLE INVERNALI, non è previsto nessun test di classificazione su neve e/o ghiaccio...

se ci pensi bene, una valutazione della gomma in base a 3 soli parametri permetterà alle cinesi di colmare faclmente il divario...dovendo concentrarsi solo su quello dato che altri parametri non vengono considerati

In effetti questo sistema di etichettatura non convince nemmeno me, i parametri considerati sono pochi e non dicono tutto della gomma e l'autocertificazione lascia il tempo che trova. Giusto per fare un esempio risulterebbe che le Michelin primacy hp (valori C B e 70db) siano decisamente meglio delle bridgestone potenza Re050 (F C e72 db).. Io ho qualche dubbio al riguardo!
Detto questo è apprezzabile che si cerchi di rendere più chiara e intuitiva la scelta dette gomme adatte al proprio utilizzo, per adesso è apprezzabile lo sforzo sperando in miglioramenti!

Anche sui siti di vendita online (gommadiretto e simili) espongono le etichette, basta dare una rapida occhiata per "stupirsi" di alcune etichettature!

Sperando che tutto questo non si ritorca sull'utilizzatore........in tema di costi

Sicuramente...

cuocone è poco ma sicuro

Come avrete notato i siti che vendono pneumatici iniziano a mettere accanto al pneumatico proposto anche un etichetta che riporta tre parametri:
- Consumo carburante
- Tenuta sul bagnato
- Rumorosità

Una cosa non mi è chiara.
Se leggete sopra la descrizione di come sono valutati i primi due parametri c'è scritto in "efficienza di consumo carburante" : D: non utilizzato
Che vuol dire ?
Che dopo abc si passa a efg ?
Non capisco il motivo...

Idem per quanto riguarda "Aderenza sul bagnato" , dove si legge: "D e G: non sono utilizzati"

Ora per il consumo , ogni step significa 0,1 lt/100 Km in più mentre per l'aderenza sul bagnato ogni step è da 3 a 6 metri in più ad 80 Km/h quindi che senso che alcune categorie non sono utilizzate ?
E come si calcola allora la differenza tra un pneumatico ed un altro ?
Facciamo un esempio:

Tra questi due pneumatici che differenze ci sono ?
Bridgestone C consumo e B bagnato, Pirelli F consumo e E bagnato:
Quindi il Pirelli consuma 0,2 lt/100km (E+F) oppure come credo 0,3 lt/100km (D+E+F) ?
E in frenata da 6 a 12 metri in più (C+E) oppure come credo da 9 a 18 metri in più (C+D+E) ?

Ho notato che parecchie parche blasonate hanno risultati pessimi , poi magari sull'asciutto tengono come una F1 però intanto ne esce che i pneumatici a basso costo coreani o cinesi se la cavano spesso molto meglio con l'etichetta.

viewtopic.php?f=132&t=8552 era già stato aperto un topic al riguardo, e i dubbi sul l'utilità di questa etichettatura erano effettivamente già stati evidenziati.
Dubito comunque che tra due pneumatici "simili" ci possano essere differenze negl i spazi di frenata da 9 a 18 metri.. Sono tantissimi, davvero troppi. E stesso discorso sui consumi, tra i più risparmiosi e i più spinti dubito ballino più di 0.2-0.3lt/100km.

Chiedo scusa il post che hai segnalato mi era sfuggito

Comunque mi piacerebbe se qualcuno potesse dare una spiegazione in merito alle categorie che non vengono utilizzate e come fare dunque dei raffronti.

Leggendo l'altro post mi lascia molto perplesso il fatto che ogni azienda autocertifichi i suoi stessi prodotti .
Chi controlla ? Chi sanziona se un costruttore fà il furbo ?

INFATTI Lucamax
si tratta di autocertificazione che equivale (rimanendo sul classico) a chiedere all'oste com'è il vino !!!!
Tuttavia se fossero vere qual è il criterio ???? L'unità di misura ???

saluti clod

Beh per la prova di frenata sul bagnato si dice che viene eseguita ad 80 Km/h , ma in effetti ci sono talmente tante variabili come ad esempio il tipo di asfalto e quanto è bagnata la strada che mi pare difficile sperare in una uniformità nei risultati che permetta dei raffronti tra le varie marche di pneumatici.

Poi magari il capitolato delle prove è severo ma sarebbe stato più serio un sistema tipo Euro Ncap quello dei crash test.
Per gli elettrodomestici è molto facile misurare l'assorbimento in Ampère e quindi la classe energetica ma per i pneumatici è assai più complesso.

uniamo i due topic dai....

Allora ho scoperto perché la categoria D non è presente nell' etichetta per resistenza al rotolamento e tenuta sul bagnato.

Il motivo è che l'etichetta si applica ai veicoli di clase c1, c2, e c3 , cioè autovetture, autocarri leggeri, autocarri pesanti .
La categoria D esiste solo per gli autocarri pesanti.

Altri dettagli, sulla resistenza al rotolamento:

Sulla tenuta sul bagnato:

Pagina ufficiale della commissione Europea:

http://ec.europa.eu/energy/efficiency/t ... ing_en.htm

Le autorità dei singoli stati dovrebbero vigilare sulla conformità del pneumatico alll'etichetta .
Qui in Italia stiamo freschi ...

Tanto per complicare le cose vi dò una notizia : le performance (intese come etichettatura ) di un certo pneumatico cambiano ed anche di parecchio in funzione dell'indice di velocità e di quello di carico
Ad esempio le Hankook K115 Ventus Prime 2 nella misura 205/55/16 V sono E/A/69db mentre gli STESSI pneumatici ma con indice di velocità W ed indice di carico 91 sono C/C/69db mentre gli stessi pneumatici con lo stesso indice di velocità W MA con indice di carico 94 sono B/B/69db
Pensavo ad un errore ma ho controllato sul sito del produttore , è cosi ...

Mi consolo perché forse e dico forse il produttore ha effetivamente fatto delle prove vere (mah...)