Un borgo antico con due sole strade asfaltate alla meglio e un marciapiede polveroso. Sono le uniche vie che attraversano il paese e che lasciano avvicinare macchine e passanti. Appena più in là vigneti, uliveti e boschi che lo circondano. Poi, quasi anonima, una casa con un portone di legno, una scalinata e un piccolo viale per raggiungerla, contornato da siepi di rosmarino. Dentro, fra molto chiasso, un bambino di pochi anni sempre intento a giocare, un papà, una mamma. C'è anche uno scrittoio dove è sempre seduto papà a far di conto, una libreria, giocattoli sparsi ovunque, una musica di sottofondo, una stanza con un divano ... un garage.
Ed è proprio giù, nel garage, che il bambino ha la parte preferita del suo piccolo mondo … la macchina di papà.
Ora lui è dentro il suo abitacolo, le mani aggrappate volante, il collo tirato allo spasimo per scrutare con gli occhi oltre il cofano dell'auto. Il volante è duro ma il bimbo è forte e lo gira; l'auto vive con lui: strade immense, velocità pazzesche, il rombo del motore che si avverte da lontano e non sembra possa uscire dalla bocca di quel bimbetto.
L'auto corre veloce, si piega a sinistra, svolta a destra, si adatta allegramente ai capricci del bambino. E, subito dopo, l'incedere severo del papà che viene a prendersi la macchina, che lo fa scendere prendendolo di peso da sotto le braccia, che mette in moto e parte per raggiungere il suo lavoro, salutandolo con un bacio.
E poi la mamma, che lo stacca dal volante e lo fa scorrere nel sedile accanto e lo porta con lei a comprare la spesa al podere pochi chilometri distante.
I giorni e gli anni passano e l'auto continua fedele a portare il papà al lavoro, la mamma a comprare la spesa, la famiglia in chiesa alla messa, al funerale del nonno, al matrimonio della zia, alle vacanze al mare … e intanto il bambino cresce e vive la favola della sua vita fatta di scoperte e piccole sconfitte, con capricci e gioie che s'intrecciano a progressi e frustrazioni.
E mentre i gesti si susseguono, gli anni non smettono di avanzare, cambiando i contorni dei visi e dei luoghi, forse anche le abitudini e i pensieri.
Il bambino crescendo non gira più il volante di quella vecchia macchina per disegnare il suo mondo, ma partecipa inconsapevole ad un mondo guidato da altri.
Il papà continua sempre più stancamente a lavorare sui suoi numeri, la mamma, nei ritagli di tempo, prende ancora quella vecchia auto per raggiungere qualche amica per parlare del tempo che verrà.
Ma il tempo corre, fa cambiare le strade di ognuno e quel bambino, ora adulto, torna ormai sporadicamente alla vecchia casa. Adesso è un uomo di successo, ha una sua famiglia, ha anche un figlio e un'auto nuova e bellissima. Ma ogni volta che torna dai genitori scende giù in garage a salutare la vecchia macchina che là sotto lo sta aspettando. E' ancora là, adagiata ormai su quattro robusti cavalletti, semicoperta da un vecchio telo sdrucito … col tempo poi, è diventata opaca ed è attraversata da profonde rughe di ruggine. Trascorre la sua vecchiaia riposando pigra e in penombra. L'uomo adesso la osserva come uno scrigno che cela tutti i suoi tesori, tesori che la vecchia macchina si cura di conservare gelosamente, per tornare ogni volta a farli risplendere solo per lui: i ricordi di una famiglia felice, di un tempo che non tornerà più ... come i gridolini festosi di un bambino che giocava con lei, che fingeva di guidarla come faceva papà ...

Dedicato a tutti gli amici del forum che non dimenticano la loro fanciullezza

Aquilone

BELLISSIMO! Posso chiedere che auto riposa sotto al telone?

Complimenti, mi sono emozionato

Grandissimo aquilone, sicuramente hai interpretato la fanciullezza di molti di noi.

Quella macchina e quella casa, così come le ho descritte, non esistono.
E' semplicemente un "prodotto" della mia fantasia.
Però mi sono ispirato alla macchina che negli anni '55/60 aveva mio padre e che io non vedevo l'ora, ogni volta, di salirci per giocarci a "guidarla come faceva papà".
Era una Fiat 1100, colore verde (verde jaguard per intenderci, o verde tipo militare)
Grazie a tutti

bravissimo!
chi di noi non ha fatto esattamente le stesse cose alzi la mano...

Credo che stiamo tutti con le mani alzate

Complimenti, m hai fatto davvero provare qualcosa leggendo queste parole. Bellissimo

Io scaricavo la batteria alla Lancia Thema di mio padre smanettando impianto stereo e tutto ciò di elettronico mi capitasse sotto mano nel frattempo fantasticavo su cosa si provasse a guidarla... e a quando fossero trascorsi quei 10 anni prima della patente!! piccolo imbecille chi te li restituisce più adesso quegli anni

Forse volevi dire con le mani giù?
Lo so, talvolta l'emozione ... e l'età
Oppure sbaglio io ... le cose raccontate non le hai provate

Anche io provo ciò ce hai descritto
per me la macchina era quella di mio fratello
Ed è quello che provo ogni volta che vado a trovare i miei
Adesso vivo lontano dalla casa in cui sono cresciuto e dove sognavo di guidare.
La macchina l' ho ricomprata, non lei ma una uguale, e passa lunghi mesi ad aspettarmi in un garage
e un paio di volte l' anno torno bambino quando vado a riaccenderla per farla girare un po e aspetto quei
30 secondi che si svegli e si tiri su prima di uscire dal garage

Caro Freddy, nessuno ci restituirà gli anni passati e men che mai la nostra fanciullezza. Però, almeno in parte la possiamo rivivere non dimenticando i nostri ricordi e riversandoli sui nostri figli e nipoti, facendo in modo che loro possano in qualche modo fare le cose che abbiamo fatto noi. Non sai che soddisfazione mi dava vedere mio figlio, a cinque anni, che giocava a a guidare la mia macchina. Ora aspetto che mio nipote faccia le stesse cose.
L'importante è rivivere i ricordi senza rimpianti e nostalgie, cercando di restare sempre bambini, pronti sempre a meravigliarci di fronte ad una bella gomma sorretta da un cerchio da 18" come se fosse la gamba e il tacco a spillo di una ventenne Sharon Stone

Sei un grande, ti quoto al 10000% sul cerchio da 18 ed anche e soprattutto sulla ventenne Sharon Stone............

Tu quoque aquilone fili mi!!!!
Anche tu mi dai del vecchio?

Comunque hai ragione, volevo dire il contrario.