Io direi di munirsi di bidone vuoto e fare scorta adesso a suon di taniche da 20L intanto che i prezzi sono bassi. Credo scenderanno ancora di qualche cent nelle prossime settimane.
Ma inevitabilmente aumenteranno nei prossimi mesi.

Ok, ma dovrai acquistare taniche omologate, con tappo antifiamma anch'esso omologato e al max potrai trasportare 60lt del carburante o combustibile per uso proprio. Se dall'estero il quantitativo supplementare scende a 10lt.

Ne vale davvero la pena, anche considerando il rischio d'incidenti ???

Ma anche avendo la tanica di metallo omologata, uno poi dove lo travasa?
Mica si può stoccare dentro una cisterna dell'acqua. Mi sembra una cosa troppo pericolosa.
Una volta ho partecipato ad un corso antincendio e ho visto con quale violenza brucia una bacinella con pochissimo carburante e con quale difficoltà si spegne (perché con l'acqua non si spegne) quindi credo sia meglio evitare di cacciare nei guai se e gli altri.
ciao

appena fatto benzina sempre in quel distributore.....a 1.375

Chissa' se da oggi si vedranno le code degli Svizzeri al confine con l'Italia per far rifornimento da noi, anziche' in senso inverso come si e' visto fino ad ora (e se eliminerranno gli incentivi della regione Lombardia)

Attualmente i ns carburanti con il CHF alla parita', costano attualmente un circa 10% in media meno che da loro....

Qui gira dai 1,421 ai 1,389.

in Italia non ci saranno code di svizzeri , con la parità del cambio la benzina costa uguale come qui in Svizzera ,ieri ho messo il pieno a 1.36 fr.
per contro le file ci saranno in Germania (1.20 ca.) e Austria ( 1.10 ca.) insomma il mondo alla rovescia , visto che da sempre erano loro a venire in Svizzera a fare il pieno

purtroppo c'è anche il rovescio della medaglia

Perdere il lavoro per il petrolio troppo basso

Il barile di greggio costa molto meno di pochi mesi fa e l'attività di ricerca e trivellazione non è più conveniente. Risultato: le aziende licenziano

SEMPRE PIÙ DIFFICILE - Pare proprio che la realtà voglia dimostrare ogni giorno quanto sia complesso il mondo globalizzato, dove tutto si intreccia con tutto e le previsioni sono ardue, molto ardue. Tanto che spesso anche le cose che paiono molto positive si rivelano foriere di notevoli problemi. L’ultimo esempio viene dal mondo del petrolio. Quando il barile del greggio era attorno a 100 euro, tutti indicavano appunto l’oro nero come uno dei maggiori responsabili delle difficoltà dell’economia. Sono però bastate poche settimane di valori molto più bassi (ora il barile vale 50 dollari contro i 110 del giugno 2013) per far sorgere nel mondo problemi complessi che oltre a creare difficoltà in aree locali circoscritte.

RUSSIA E USA - Testimonianza di questa realtà si hanno in Russia e Stati Uniti. Nella prima la repentina diminuzione del petrolio ha messo in forte difficoltà le casse pubbliche da cui dipende il reddito di grande parte dei russi. Tra le altre cose la crisi sta colpendo duramente l’industria automobilistica che paga pesantemente la svalutazione del rublo. La conseguenza forse più vistosa è la sospensione delle vendite da parte di alcuni costruttori: ciò perché ogni vendita costituisce una perdita.

PETROLIERI IN DIFFICOLTÀ - Altra vicenda significativa è quella delle società che forniscono i servizi tecnici alle società petrolifere per le ricerche di nuovi giacimenti. Mentre l’abbassamento del prezzo del petrolio veniva salutato come un’occasione per ridurre i costi di produzione, le aziende delle trivellazioni sono state costrette a decidere tagli di personale rilevanti. Ad essere interessate sono le principali aziende del settore: Shlumberger ha lasciato a casa novemila persone; la Backer Hughes ha anticipato che licenzierà sette mila addetti e decisioni analoghe prevede di prendere la Halliburton.

http://www.alvolante.it/news/perdere-il ... sso-338916

Se si seguono un po' le vicende internazionali attraverso la rete (non certo attraverso l'informazione nostrana) è evidente che la manovra sul prezzo del greggio è un attacco all'economia russa.
Quanto ai tagli di personale, da noi la situazione è diversa perché 3/4 del prezzo sono tasse e chi ci rimette è solo chi ha lucra in maniera esagerata e cioè lo stato, poichè incassa meno iva.
ciao

L'IVA che lo Stato non incassa (o perde) e' poca cosa: quella sulle accise non cambia (eh, si..si paga la tassa su altra tassa!!) mentre cambia quella sul costo industriale, ma che e' appunto una piccola parte rispetto al costo globale (circa il 25%)
Poi bisogna calcolare che almeno la meta' del consumo carburanti e' destinato a societa' in regime di partita IVA, quindi la deducono.
In definitiva se parliamo solo dell'IVA, l'aumento o diminuzione del prezzo industriale del cariburante, lo Stato ci rimette ,o non ci guadagna, poi molto: al limite aumenta ancora un po' le accise e via cosi'
Invece ha tutto da guadagnarci se il prezzo del greggio diminuisce, dopotutto lo paghiamo ancora per la maggior parte in dollari.

Ciaociao

Scusa: errore di battitura...intendevo scrivere 35% circa, per il costo industriale del carburante