Non la conoscevo. Bellissima!
Bidddo, un po' si capisce che la Lombardia ti e' rimasta nel cuore!

Metal. Per esempio:

Questa te la spari in cuffia quando scendi a tutta birra con la capra?

L'ho sentita per la prima volta stasera seguendo in streaming il programma di Marco Garavelli che si chiama Linea Rock su Radio Lombardia ogni giorno dalle 20:00 alle 22:00, propone sempre musica molto interessante così quando sento qualcosa che mi sembra buono me lo appunto in questo topic
P.S. Il dj summenzionato l'ho scoperto perché è iscritto qui, visto che ha una DS4, anche se adesso è un po' che non si collega: https://www.citroen-club.it/forum/memberlist.php?mode=viewprofile&u=10746
P.P.S. In bici non ci penso minimamente ad usare cuffie ecc. la pericolosità di questa pratica per me è pari all'uso del cellulare in auto.

Radio Lombardia TV:
http://share.xdevel.com/api/?platform=streamsolution&get=player&key=9541d874cd48dc0126e7adf05f672372

Radio Lombardia:
http://share.xdevel.com/api/?platform=streamsolution&get=player&key=4c79daf2279fb2c2d629647e1e840eb4&ver=5

Ne ero certo
Quando si va forte conta anche ascoltare

Esattamente.

è passato qualche anno...

Sono diplomato al Conservatorio in Pianoforte, suono ed insegno questo strumento... quindi... musica classica tutta la vita!

Quando non sono tra le nuvole... sono tra le note!

Complimenti Maestro . Mia nonna era Diplomata anche lei in Pianoforte. Anch'io ho "studiacchiato" per qualche anno quando ero piccolo.
A mio parere, il pianoforte e il violino sono gli strumenti più belli...senza nulla togliere agli altri strumenti.
Con un pianoforte puoi suonare di tutto e il suo suono "riempie" tutto
Non disprezzo anche composizioni e interpretazioni moderne. Mi capita spesso di ascoltare Einaudi, Allevi, i Piano Guys...

Grande Ranato! Io non vado oltre il 1930 (Gershwin), ma il mio repertorio preferito è il postromanticismo e decadentismo a cavallo tra XIX e XX sec.. I miei autori preferiti sono Brahms, Liszt, Rachmaninov, Tchayowsky, Debussy e Ravel. Ovviamente non disdegno i mostri sacri del romanticismo (Chopin, Schubert e Schumann), così come Beethoven (mentre non impazzisco per Mozart) e il barocco di Bach, Scarlatti e Couperin, tutta gente che non può mancare nel repertorio di un pianista... ma la giornata ha 24 ore e più di tanto non si può studiare... considerando che devo anche mangiare, dormire, insegnare e ogni tanto... svolazzare fra le nuvole! ... oltre ovviamente ad aspettare 'sta benedetta C5 Aircross che non arriva mai...

Maestro, suona che ti passa...la tua C5 sta per arrivare
Ti capita anche di suonare l'organo?...altro strumento che mi trasporta molto.

Speriamo stia per arrivare... quello stonato del conce ancora manco riesce a vedere il numero di telaio! L'organo l'ho suonato per il matrimonio di un amico... ma non mi ci trovo con tutti quei registri e quei pedali... alla fine alcuni registri non li uso affatto... anche se il corso di organo mi sarebbe piaciuto... prima o poi chiedo al collega titolare del corso di organo di insegnarmi quei registri che non conosco... Un'altra bella esperienza è stata suonare il clavicembalo... un effetto davvero strano... Invece non sopporto i pianoforti digitali e le tastiere elettriche... non hanno anima... anche i più recenti e raffinati modelli con i tasti pesati non mi piacciono... manca il meccanismo fisico della percussione del martello sulla corda... non posso gestire il suono come vorrei... pensa che io mi accordo da solo il mio pianoforte... ho un accordatore di fiducia per la manutenzione straordinaria (martelliera, rulli, doppi scappamenti e tutta la parte meccanica che non ho gli strumenti per registrare) ma i morsetti delle corde me li tiro da me... mi fido più del mio orecchio che del diapason!

L'ultima frase che hai scritto la può comprendere solo chi suona uno strumento a corda. Non è un discorso elitario, è che si ha orecchio musicale, gli aiuti per accordare danno sì una mano, ma il giudizio finale è del proprio orecchio. Credo che esista in un angolo del cervello una specie di memoria sonora, per cui chi suona, si aspetta che il proprio stumento restituisca una precisa timbrica, e solo quando viene raggiunta il suono appaga.

Poi io uso un'accordatura particolare... poichè privilegio il repertorio postromantico (dal Liszt a Rachmaninov passando per Brahms e Tchaykowsky) a cavallo tra XIX e XX sec, tendo ad alzare la tensione delle corde sottili (toni acuti) ed abbassare quella di quelle spesse (toni gravi) in modo da avere un timbro brillante e corposo al tempo stesso. Inoltre alleggerisco il tirante del pedale della risonanza per aumentarne la sensibilità anche alle lievi pressioni a vantaggio della modularità del suono. Ovviamente chi privilegia invece un repertorio classico o barocco deve fare esattamente il contrario. Un bravo accordatore sa seguire le indicazioni fornite dal pianista, ma quest'ultimo dovrà sempre verificare passo passo che le sonorità emesse dallo strumento siano quelle attese. Mi è capitato a volte di andare a suonare in sale dove il pianoforte non era di mio gradimento... ovviamente se devo suonare suono... ma poi lì non ci torno... come diceva sempre uno dei miei maestri... "Il vostro pianoforte è la voce della vostra anima... deve sottolineare ogni vostro sentimento... essere grave nei momenti bui e squillante in quelli radiosi... malinconico nei frangenti meditativi e languido in quelli romantici... è lo strumento per esternare al mondo esterno tutto ciò che la vostra sensibilità vi darà l'onore e l'onere di riuscire a provare... siate quindi tanto esigenti nella scelta del pianoforte... quanto maniacali nella sua cura". Questo è quanto ho sempre perseguito nella mia vita e quanto tramando anche ai miei allievi...