Vabbè... era larga comunque...

Come sempre, per tutte le auto che hanno fatto storia, non poteva mancare la mono di un italiano. Renault 5 Turbo è opera del centro stile Renault che si avvalse per lo sviluppo di questo progetto, studiato fin dal 1976, anche della consulenza del Carrozziere italiano Bertone.
Nel 1981, su invito della rivista Quattroruote, Walter Röhrl provò la R5 Turbo.

Una curiosità...nel 1981 una R5 Turbo costava 25 milioni di lire (25.070.000 lire). Una R5 base costava 5.727.000 lire. Una Fuego GTX 12.677.000 lire. Una Alpine A310 V6 26.340.000 lire.
Insomma, non poco, ma un prezzo giustificato per una vettura così particolare e prodotta a tiratura limitata.
Oggi un esemplare di R5 Turbo o Turbo 2 può raggiungere valutazioni da 100.000€ e oltre.

Grazie Ranato! sei la memoria documentale del Forum
ci speravo che mettessi in rete qualche rilevazione.
Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo a Vallelunga come guidava Walter Röhrl.
Be difficile descrivere, bisogna vederlo o meglio sentirlo perché il suo passaggio era un misto di motore e gomme.
Usciva dalla curva Roma (il curvone velocissimo che immette nel rettilineo del traguardo) con la macchina leggermente intraversata, ma lo faceva con apparente semplicità ma ad una velocità da far tremare i polsi. Un grandissimo pilota.

gran auto, ogni tanto ne incontro una blu elettrico colore dell'Alpine.
anche se io preferisco la A110 degli anni 70

Secondo me, la A110 è stata una macchina dal potenziale eccezionale. Purtroppo l'elevatissimo prezzo d'acquisto ne condizionò la diffusione. Me lo ricordo come fosse ora perché quando nel 1979 ripiegai su una x 1/9 che costava circa 7 milioni, la A110 di milioni ne costava circa 20 quindi non era poco di più. Tra l'altro la sua produzione era cessata da un anno.
Però c'è da dire che era un auto praticamente pronta per essere impiegata nei rally senza spenderci quasi nulla sopra.
A vederla così non sembra nulla di eccezionale, anzi ha una linea quasi discutibile, ma chi acquistava quell'auto non lo faceva per la linea.


Qualche dato di rilievo:
La carrozzeria in vetroresina faceva scendere il peso a 790 kg.
Motore posteriore a sbalzo, 1.600cc da circa 125CV
Velocità oltre 205 Km/h.
Auto che permetteva di andare forte quanto una Porsche 911 ben più pesante, ma esigeva una perfetta dimestichezza col sovrasterzo di inerzia e di potenza.
Ecco la sua struttura



Ecco l'interno coi sedili conformati come dio comanda.



Ricordo che nella prova di quattroruote, l'abitacolo venne descritto una cassa armonica, per il rumore che c'era

Scusate se ci ritorno, ma non credevo fosse vero...
pensavo che le frecce avessero il loro "posto fisso" a sinistra, e invece...

E' la foto che ho pubblicato io quando abbiamo ricominciato a parlare della 304.
Si vede la punta della levetta sulla destra sotto la leva del cambio.

se trovassi oggi una 1/9 in buone condizioni la pazia di comprarla la farei.
la A110 era ready to race, molto impegnativa da portare al limite come una vera purosangue



[quote aggiustato da bidddo]

Altra automobile, estera, che ha scritto la Storia dell'Automobile...ovviamente disegnata da un talento Italiano...Giovanni Michelotti.
Si fa' fatica a trovare un'automobile estera, ovviamente bella, che non sia opera di qualche Genio Italiano

AngeloFF, il grande Bidddo potrebbe consigliarti al meglio per l'acquisto di una X1/9. Vettura molto interessante, unica Fiat prodotta a trazione posteriore con motore centrale.
Al giusto prezzo, una versione prima serie, può diventare anche un piccolo investimento...oltre al divertimento assicurato.
Questa, per esempio, può essere interessante: https://www.autoscout24.it/annunci/fiat ... c=listPage

grazie Ranato, non è proprio quello che intendo con prezzo interessante, in questo periodo sono preso con la classe G da passare a storica, poi ho il mio sogno da realizzare
ma la terrò in considerazione

La X19 era carina... un vero cuneo con le ruote... uno che sta nel mio quartiere ne ha una ultima serie, rossa... molto ben tenuta e già iscritta ASI.

Ieri ho visto passare una Fiat 128 Rally... un bel modo di ripartire dalla clausura... bianca... tenuta benissimo...

La rivista Quattroruote nell'Agosto del 1971 le dedicò la copertina ed effettuò la prova su strada di un esemplare giallo.

Quando le prove di quattroruote erano dedicate agli amanti delle prestazioni.
io non sono mai riuscito a fare più di 7 Km/litro...
Confermo i 3 etti d'olio ogni 1000km e le candele da cambiare ogni 7000.

Aveva un po' una linea da vasca da bagno... però non era male... ricordo quando ero piccolo che mio padre aveva la 128 familiare blu... con un bel bagagliaio... andavamo in campeggio in estate e ci stava la tenda (a quei tempi non c'erano gli igloo... erano tende di telo pesante con pali di ferro!) da 6 posti e tutti i bagagli... vi parlo dell'inizio degli anni '70...

praticamente aveva solo i consumi da rally, e andava a miscela

Veramente non era male, anche se aveva solo 67CV.
La macchina era ben equilibrata e a differenza della 128, aveva il servofreno, per cui la frenata oltre che efficiente era anche poco affaticante. Considera che per frenare la 128 berlina prima serie, occorreva applicare al pedale del freno 46 kg di pressione, valore che scendeva a 16 sulla versione Rally.
L'unico limite secondo me, era costituito dal cambio a sole 4 marce, per cui ci si ritrovava con una salto eccessivo tra 3° e 4° che comunque non era una presa diretta ma una marcia corta (1,042) e questo spiega anche i consumi esagerati.
Il motore però era sfruttabile senza patemi fino a 7.000 giri e se si teneva tra i 4000 e i 6000 le ruote davanti duravano poco
In questa foto si vede il contagiri con la zona gialla fino a 6.900 giri. I due strumenti piccoli erano temperatura acqua e pressione olio.
Nota molto negativa (secondo me) il volante con una pessima corona, stretta e scivolosa. Naturalmente data l'epoca, niente servosterzo per cui in manovra ci voleva Hulk...

non dirlo a me, il servosterzo come il servofreno sono cose che pochi apprezzano perché non hanno mai guidato auto sportive senza